Dalle stelle
Il giorno dell'Epifania mi sono rimessa alla scrivania e ho iniziato a riflettere sui miei obiettivi per il 2016 con l'intento di partecipare al meme Dammi tre parole. Molti hanno partecipato (tra cui Chiara, Maria Teresa e Daniele) e mi sono vista riflessa nei loro sogni, ne ho apprezzato la positività ma anche la razionalità. Non siamo più ragazzini e anche se puntiamo in alto sappiamo farlo passo per passo. In fondo, come dice il proverbio, Rome wasn't built in a day.
Sono andata a rileggere le tre parole che avevo scelto per il 2015 e con grande sorpresa ho scoperto di aver fatto un ottimo lavoro.
- Sono riuscita a centrare la mente, il cuore e le energie su quel che la vita mi offre in questo momento, sfruttando le opportunità che mi vengono incontro e senza lamentarmi (troppo) dello stile di vita eccitante e spensierato che sono stata costretta ad abbandonare.
- Ho mantenuto saldi gli affetti oltre oceano cercando di essere presente, anche se non fisicamente, facendo sentire alle persone care che le porto sempre con me ovunque vado. Ho cercato di fare nuove amicizie qui in Canada e anche se purtroppo finora non ho incontrato nessuna anima affine mi dò comunque cinque stelline su cinque nel campo degli affetti perché in agosto, come sapete, ho detto I do e ho anche passato il Natale a casa di mio suocero (che, ci tengo a precisare, non è casa di mia suocera...)
- Anche nel campo della scrittura ho mantenuto il mio impegno, perché ho scritto tutte le mattine, anche durante le feste. Il mio romanzo ha una forma definita, una trama precisa, dei personaggi ben delineati. Il climax è pronto a salire e manca poco all'inizio della (terza) revisione.
Alle stalle
Non ho mai postato le mie parole per il 2016, perché i miei sogni di gloria si sono infranti come un'onda sugli scogli (durante una tempesta, tanto per aggiungere un tocco di dramma all'immagine).
È cominciato tutto con una mail. Tre mesi fa ho fatto richiesta per partecipare a un corso di scrittura di gruppo che si tiene ogni anno a circa un'ora di macchina da dove vivo. Considerando che sono nel mezzo del nulla, il fatto che esista tale risorsa è un miracolo, per cui mi sono buttata a capofitto nel preparare un saggio in inglese da spedire alla dolce nonnina ottantenne che organizza gli incontri. Il programma comincia questa settimana ed ero pronta ad affrontare l'impresa titanica di tradurre il mio romanzo in inglese. Non avevo fatto i conti con la nonnina, che in realtà non è altro che una befana... dopo due mesi di silenzio, quando finalmente le ho scritto per chiedere se avesse ricevuto il mio saggio, mi ha risposto con due righe e un NO secco. Non contenta, ho riscritto chiedendo almeno un feedback, un motivo, una parolina di conforto... non è stata una buona idea. Non so se mi attenterò mai più a scrivere, almeno non in inglese, questo è certo.
Ovviamente quando piove diluvia, e nel corso delle due settimane appena passate la situazione ha attraversato vari stadi: sfavorevole, poi spaventosa, drammatica e infine disperata. Al momento mi trovate bloccata a letto, depressa e rincoglionita, in seguito a un piccolo intoppo agli ingranaggi che il dottore ha oliato di antidolorifici alla codeina. Stamattina ho deciso di rimanere lucida almeno per qualche ora, per scrivervi e pagare qualche bolletta online, prima di tornare in un limbo oppiaceo caratterizzato da elettroencefalogramma piatto con sottofondo avvilente: a rotazione, la discografia di David Bowie, la filmografia di Alan Rickman, e i drammi infiniti di Grey's Anatomy (sono già alla quinta stagione).
Non so bene cosa ne sarà di me e del blog quest'anno, al momento il mio obiettivo è di sopravvivere a questa badilata di catrame sperando che non ce ne siano altre in arrivo. Vi abbraccio forte e mi scuso per non essere passata a trovarvi, rimedierò al più presto. Intanto voi scrivete, tanto e spesso. Uscite con gli amici e godetevi le vostre famiglie. Non date niente per scontato.
E soprattutto, continuate a sognare in grande!
Oh l'immagine è bellissima e divertente. Trovo che la nonnina avrebbe dovuto rispondere a tutti anche per un rifiuto, che cavolo. Non mi piace e considerati fortunata: sono certa che il corso sarebbe stato un pacco. Per non dire che ora sei a letto per cui ahi ahi ahi non saresti potuta andare comunque. Cos'hai esattamente? Ti auguro che il 2016 cambi rotta ovviamente. Un bacione Sandra
RispondiEliminaUn abbraccio fortissimo anche a te!
RispondiEliminaSpero davvero che tu ti rimetta presto e tu possa lasciare la landa della codeina.
Sullo scrivere in una lingua che non è quella madre so che molti hanno avuto impatti devastanti, anche una mia cara amica che viveva (all'epoca) in Inghilterra e lì, pur italiana, insegnava inglese. Non rimanerci quindi troppo male. Innanzi tutto si impara così, temo, a porte sul muso, e poi la vecchia megera ha dato solo un parere, non una verità di legge.
Di nuovo un abbraccione
Inseriscila in un racconto e... falla schiattare travolta da una mandria di caribù! >_<
RispondiEliminaL'idea di Andrea Cabassi non è niente male! Potrebbe essere divertente e terapeutico!
RispondiEliminaPer me l'ottuagenaria si illude di essere hai passi coi tempi, ma noncelapuofare.
E' stata decisamente cafoncella! Ma a cosa serve fare corsi se poi non vuoi correggere, suggerire, aiutare! Che senso ha fare corsi con persone che ti scegli, perciò già affini a te? Dove è la messa in gioco tra insegnate e allievo? L'allievo ideale è colui che vuole e ha voglia di imparare, non certo chi lo sa già fare.
Cara Lisa, io leggerei volentieri qualcosa di tuo, non certo per correggerti perché non lo so fare, ti posso dire se lo leggo velocemente oppure no, quali sono i pezzi che mi avvincono, cose così. Questo solo se lo ritieni un aiuto. Ti ci vorrebbero più persone così, con la voglia di leggere, che ti fornisco diverse visuali.
Curati e rimettiti in piedi pronta per tornare a ridere giocare e combattere. Le palle si tirano fuori nei momenti no.
Ma anche tu devi continuare a sognare in grande! Non ti devi abbattere a causa di una nonnina-befana, non mettere mai la tua felicità nelle mani degli altri (ho letto questa frase qualche giorno fa e mi è rimasta dentro) in questo caso la felicità di scrivere. E poi hai fatto tante belle cose nel 2015 che non puoi far altro che proseguire. Io non vedo l'ora di leggere il tuo romanzo. Un forte abbraccio. Giulia
RispondiEliminaP.s. Ho scritto anch'io il meme sulle tre parole del 2016, in un certo senso affermò anch'io che Roma non è stata costruita in un giorno ;-)
Eh no! Io conosco una sola Lisa Agosti: quella con il sorriso fantastico... e la parrucca viola in testa! Tutte le altre sono pessime imitazioni.
RispondiEliminaRivoglio quella!
Un abbraccio! :)
Mi spiace per ciò che stai attraversando, Lisa. Anche io, come sai, ho avuto un 2015 che te lo raccomando. Eppure mi accorgo che questi crolli hanno lo scopo di renderci più vigili e più consapevoli, ci aiutano a tagliare i rami secchi e a comprendere meglio dove vogliamo arrivare. è nei momenti duri che vediamo con chiarezza l'entità della posta in gioco e, una volta passato il periodo di doveroso riposo, siamo pronti a lottare con più determinazione di prima. è questo che ti auguro!
RispondiEliminaUn abbraccio. :)
Ti auguro di riprenderti prestissimo, anche perché non ti posso vedere così abbattuta, non è da te!!
RispondiEliminaSulle malattie non ci si può fare nulla, ma riguardo alla faccenda della befana... non viverlo come un fallimento. A me sembra solo un segno che eri sulla strada sbagliata e un modo per riportarti su quella giusta: in poche parole, scrivi in italiano!
Non conosco la (megera? balorda? distinta signora? come no...) vecchia (si, questo può andare) in questione, ma conosco la qualità dei tuoi lavori. Ci hai dato assaggi memorabili, io sono qui che aspetto da una vita di leggere un tuo libro e TU NON MI PUOI MOLLARE COSì! Se proprio non te la senti abbandona l'inglese, ma riprendi a scrivere, ti prego.
RispondiEliminaPensa a rimettere in sesto il corpo, metti su un paio di chili con pasta e dolci e ricarica lo spirito.
Un abbraccio!
Cavolo, la badilata di catrame.
RispondiEliminaTu hai provato a rubarle la scopa e a spazzarci casa? Io terrei in considerazione l'idea di farlo proprio con lei presente e alla fine gliela frantumerei davanti. Sarebbe bello, no?
Si nota che sto pure io in una badilata?
Dai Lisa, sguazza nel badile e poi torna su. <3 <3
Su, sono solo momenti. Poi la megera muore (ops! ;) ) la malattia passa e tutto torna ok. Guarda le stelle, e non fermarti al dito :)
RispondiEliminaTi dirò, anche il mio 2016 non ha ancora espresso la sua magia. Porta pazienza! Anche quando tutto sembra stagnare, o peggio rivoltartisi addosso, c'è sempre qualcosa che sta maturando in silenzio, nascosto. Cosa sarà? No, non qualcosa di peggio, tesoro! :)
RispondiEliminaA me piace leggere tra le righe, nel tuo caso non vorrei leggere troppo, ma questa tua sequenza mi ha preoccupato: "ha attraversato vari stadi: sfavorevole, poi spaventosa, drammatica e infine disperata."
RispondiEliminaLisa da questa porzione di mondo chiamata Italia tanto affetto e un grande abbraccio. Non farci scherzetti e torna a presto a sfavillare con i tuoi post. Anche perché della befana canadese abbiamo bisogno di un tuo puntuale resoconto stile suocera, per sbellicarci dalle risate.
Dai su... ;)
proprio un paio di giorni fa sono passato sul tuo blog, chiedendomi: ma non ho ricevuto post da Lisa! Avevo pensato che mi avessi bannato dai tuoi followers, oppure che io avessi fatto qualche casino con i feed. Ed ecco la risposta, che francamente non mi aspettavo e me ne dispiace. La nonnina sarà colpita da artrosi acuta alle mani e da una afonia terribile, così che non potrà più scrivere e non potrà più insegnare e tutti i suoi studenti le faranno una class action per avere indietro i soldi del corso (Lisa compresa).
RispondiEliminaSull'aspetto salute, vedrai che sarà una cosa passeggera. E poi comunque, Grey's Anatomy ha un bel po'di stagioni, per cui ne hai da vedere!
In bocca al lupo, riprenditi presto!
Lisa, un abbraccio, guarisci e torna tra noi con la tua energia, ci manchi!
RispondiEliminaLe befane non mi preoccupano: esco fuori solo una notte all'anno. Le suocere invece... Comunque, non abbatterti. Se ti fanno arrabbiare ancora, dichiareremo guerra al Canada!
RispondiEliminaTre carrarmati, Kamchatka.
EliminaBLAME CANADA!
EliminaMichele: mi cadi sul Kamchatka! Da lì puoi attaccare l'Alaska, non il Canado :D
EliminaDici che la memoria stia cominciando a farmi brutti scherzi? È l'inizio della fine! :)
EliminaNon era più semplice con i razzi intercontinentali? Mi piace stare comodo quando combatto... XD
EliminaScusa, ma te che versione di Risiko hai? :D
EliminaGrazie mille a tutti per il supporto, sono sinceramente commossa.
RispondiEliminaVi direi che l'affetto che mi avete dimostrato mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, ma visto che ultimamente piango anche davanti al telegiornale, non sarebbe un gran sforzo. Vi meritate di più, per cui eccovi un gran sorrisone a trentasei denti.
PS: disperarsi per il telegiornale in Italia è cosa comune, quindi ci tengo a precisare che la "breaking news" locale delle scorse settimane è stata l'accusa, da parte di una famiglia di periferia, che l'acqua che esce dai loro rubinetti non sia potabile... panico e allarme rosso!
Non mi sorprenderei se stasera annunciassero la minaccia da parte di un gruppo di blogger internazionali di invadere il paese con tre carrarmati!
Razzi... fidati, è meglio. :D
EliminaLisa, tieni duro! Mica è detto che cominciare male un anno sia poi disastroso. Si può risolvere. Soprattuto tieniti cara la salute e... Quanto mi manca Alan Rickman
RispondiEliminaCi sei, se ci sei batti un colpo...
RispondiEliminaaltrimenti vengo io a battere tutti quelli che ti rompono i .......i.
Per la salute faccio una macumba di quelle che fanno ridere a crepapelle, assieme ad un nuovo farmaco a pillole dal nome: Ridi che ti passa.
Magari il 2016 sarà l'anno in cui il romanzo vedrà finalmente la luce... Auguri per tutto!
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