Il mio voto: 3 / 5
Un romanzo da leggere assolutamente, "Anna Karenina" (1878) è uno dei più famosi classici di tutti i tempi. Insieme a "Guerra e Pace" è considerato il masterpiece dell'autore russo Leo Tolstoy (1828-1910). Apparso inizialmente come romanzo a puntate in un periodico locale, "Anna Karenina" è un'istantanea dettagliata e precisa della società russa di quei tempi, perciò viene definito romanzo realistico.
La trama:
La travagliata storia d'amore tra l'aristocratica donna sposata Anna Karenina e un giovane avvenente scapolo, il Conte Vronsky, si dipana in un lento racconto, stipato di sentimenti femminili e ragionamenti logici maschili. Altre due storie d'amore corrono parallele alla trama principale: Levin, un proprietario terriero che disapprova della vita cittadina, è disperatamente innamorato dell'ingenua Kitty, la sorellina di Dolly, che a sua volta è la madre di tre e moglie tradita del fratello di Anna, Stephan.
"Anna Karenina" è il libro perfetto per l'estate, quando ci sono il tempo e lo spazio sufficienti per concentrarsi sui tanti personaggi e intrighi creati dall'immaginazione di Tolstoy.
L'autore:
Leo Tolstoy usava i suoi romanzi per esprimere idee su vari argomenti tra cui politica, guerra, religione ed economia. I suoi personaggi riflettono i pensieri e i dubbi dell'autore, discutendo tra loro vari punti di vista e soluzioni. Negli anni 70 del 1800 Leo Tolstoy attraversò una crisi morale e una rinascita spirituale e le sue opere riflettono questo subbuglio interiore.
Personalmente ho trovato difficile identificarmi con il personaggio di Anna come donna, e forse per questo motivo non mi sono sentita vicina a questa storia quanto a "Guerra e Pace". In ogni caso, sono contenta di aver letto questo masterpiece e di poterlo aggiungere alla mia libreria dei classici.
Istruzioni per l'uso:
In genere si consiglia agli scrittori emergenti di scrivere storie brevi per non demoralizzarsi davanti alle sfide di un romanzo elaborato. Di seguito, riporto un passaggio famoso di "Anna Karenina" con l'invito a commentarlo e prenderlo come spunto per i vostri esercizi di scrittura.
Queste due donne erano molto diverse fra loro, ma in questo non differivano punto: tutt'e due sapevano indubbiamente che cosa fosse la vita e che cosa fosse la morte e milioni di persone lo sapevano come loro. La prova che esse sapessero con certezza che cosa fosse la morte stava nel fatto che esse potevano avvicinare i moribondi senza dubbi e senza paura. Invece Levin e gli altri come lui non lo potevano, perché avevano paura della morte. Se Levin si fosse trovato solo con suo fratello lo avrebbe guardato con terrore e con maggiore terrore avrebbe aspettato, senza sapere che cosa fare. Non sapeva che dire, dove guardare, come camminare. Parlare di cose strane era sconveniente, parlare della morte era impossibile ed impossibile era tacere. "Se lo guardo penserà che l'osservo, che ho paura; se non lo guardo penserà che ho la mente altrove; se cammino in punta di piedi gli dispiacerà; e se cammino come se niente fosse sembrerò brutale". Kitty non pensava a sé, non ne aveva il tempo; pensava a lui.
Condividi le tue riflessioni e i tuoi esercizi di scrittura nella sezione commenti.
Buone parole a tutti!
Se leggi anche in inglese, try my book reviews on ALL YOU CAN WRITE
Nessun commento:
Posta un commento